Quando 18 anni fa nasceva la “Pollino Marathon”, nessuno avrebbe potuto immaginare una storia così lunga. Il Parco Nazionale del Pollino era ancora sconosciuto ai tanti, la candidatura a Patrimonio Unesco non era nemmeno contemplata e la pratica dello sport si riduceva ai campionati dilettantistici di calcio. Poi, nel 2000, arrivò la richiesta da parte del Ciclo Team Valnoce di organizzare una cronoscalata a San Severino Lucano, uno dei borghi più apprezzati del comprensorio del Parco. La fortuna volle che a ricoprire la carica di assessore allo sport fosse il signor Ciminelli che, nonostante in 43 anni di vita non avesse mai toccato una bicicletta, si innamorò subito dell’idea e la fece sua. Nel 2001 nasce il “Tour del Pollino” che quest’anno, dopo cambi di location (dal 2015 a Terranova di Pollino) e di nome, festeggia la maggiore età.
Storia in parte diversa per i “cugini” del versante calabro, l’ASD Ciclistica Castrovillari, che, dopo aver divorato chilometri e chilometri in MTB, nel 2014 hanno dato vita alla “Marathon degli Aragonesi”, una manifestazione capace di dimostrare sin dalle prime battute di aver dalla sua tutta l’esperienza di chi domenica dopo domenica ha imparato l’arte dell’organizzazione.
La quinta edizione si presenta ricca di novità: prima fra tutte la nuova sede logistica: la Marathon, infatti si sposta a “Frascineto”. Il percorso, completamente rinnovato nei suoi primi 20 km, presenterà subito il nuovo single track “rock garden”. Dopodiché, riflessi e guida dovranno lasciar spazio a fiato e gambe per affrontare la temutissima “Imperticata”. La variazione di location porta con sé l’aggiunta di chilometri e dislivello: in definitiva 70km e 2700mt per il percorso Marathon, mentre resta invariato a circa 50km il percorso Granfondo e 28km quello escursionistico. Per festeggiare i suoi primi 5 anni, la Marathon degli Aragonesi regalerà ai suoi bikers la maglia celebrativa della manifestazione e tanti altri gadget. Gli eventi pre-gara e il pasta party sono ancora in via di definizione.
La Pollino Marathon, invece, conferma per il quarto anno consecutivo la sua sede logistica di “Terranova di Pollino”. Nonostante ciò, non mancheranno le novità lungo il percorso, con l’aggiunta di circa 4 km (65km complessivi) che, dal “Casino Toscano”, storico casale di montagna abbandonato, conducono al “Bosco della Fagosa”, una delle faggete più vaste del Parco percorsa anche dal versante calabro. Come sempre la “Pollino Marathon” si presenta con il suo mix di paesaggi: dalle arse rocce e le aree aperte della zona “Falconara” e zona “Pietra Sasso”, si passa più volte a passaggi freschi e umidi del sottobosco. Anche quest’anno le due salite nelle località “Destra delle donne” e “Monte Calvario” faranno registrare i picchi cardiaci degli atleti e nel tratto finale gli organizzatori riconfermano il single track nella discesa più tecnica disseminata di radici, gradoni e curve a gomito che metteranno alla prova gli ultimi brandelli di lucidità dei bikers. Il percorso Granfondo (45km) ed escursionistico (27km) restano perlopiù invariati. Anche la Pollino Marathon non poteva che festeggiare questi 18 anni regalando ai suoi atleti una maglia celebrativa, tanta animazione nel pre-gara e altre sorprese.
Quelle della “Marathon degli Aragonesi” e della “Pollino Marathon” sono storie all’apparenza diverse ma quanto mai simili, fatte di difficoltà a reperire personale volontario, di aree selvagge da riuscire a tracciare e mettere in sicurezza, di realtà economiche piccole e poco pronte alla sponsorizzazione, ma anche di caparbietà e, soprattutto, un amore smisurato per il territorio.
E’ il Parco Nazionale del Pollino, con le sue viste generose, i suoi unici “Pini Loricati”, la sua natura selvaggia e incontaminata, infatti, il leitmotiv delle due manifestazioni.
Come se non bastasse, entrambe le tappe si corrono a giugno: la Marathon degli aragonesi il 3 e la Pollino Marathon il 24. Scelta discutibile, che avrebbe intimorito chiunque e di cui invece i Patrones Antonio Limonti e Luciano Ciminelli sono quanto più convinti. “Può sembrare strano, ma è proprio questa vicinanza a dare alle due tappe quel senso di continuità che vogliamo trasmettere”, ammette Ciminelli.
Elisabetta Ciminelli Staff Comunicazione PM18