Prendi una tappa del trofeo annullata, la Marahon Foresta Mercadante, prendi un Patrimonio Unesco, il Parco Nazionale del Pollino, prendi due Marathon che – oltre a condividere un territorio – hanno la medesima visione di crescita e futuro, la Marathon degli Aragonesi e la Pollino Marathon, prendi dei ragazzi che non sanno proprio starsene fermi, Lucia Minervino e Francesco Limonti, ed hai ottenuto un week-end all’insegna dell’avventura e del divertimento con la “Pollino to Pollino”, la due giorni in MTB attraversando i due versanti del Parco del Pollino organizzata nel week-end del 6/7 maggio.
Il gruppo, chiuso a 15 partecipanti per garantire massima sicurezza e controllo, si è ritrovato venerdì sera a Castrovillari per poi partire alle prime ore del sabato mattina. I chilometri da affrontare in questa prima giornata erano circa la metà, più di 60. Dopo aver percorso i primi 20 km sul tracciato della Marathon degli Aragonesi, il gruppo si è riversato sulla seconda metà del percorso della Pollino Marathon fino a raggiungere Terranova di Pollino, dove un ricco buffet di frutta e dolci era pronto per il reintegro energetico dei bikers. Sabato sera l’emozione per lo sforzo affrontato e le meraviglie naturali incontrate lungo il cammino non hanno ceduto il passo alla stanchezza, l’adrenalina era ancora a mille e, d’altronde , non poteva scendere, l’indomani l’avventura sarebbe ripartita! Domenica mattina il gruppo dei più temerari, infatti, si è rimesso in sella per affrontare le restanti parti dei due percorsi con arrivo, questa volta, a Castrovillari.
C’era chi, arrivato dalla pianura salentina, non aveva mai affrontato tutto questo dislivello , l’uomo “public relation” degli amici della Sila, chi vive la condivisione dell’esperienza in mtb come una necessità, chi durante il primo stage di sabato non si è fermato al traguardo di Terranova perché il suo garmin registrava un dislivello di 2700mt e ne mancavano ancora un po’ per i 3000 mt prefissati alla partenza, chi si è subito armato di cellulare per registrare il suo “live” e salutare tutti gli amici del Trofeo e chi, come Franco Pastore, era lì per sfogare la rabbia per aver dovuto annullare la sua Marathon.
“Sul Pollino, nel Mondo, in tutta Italia si può pedalare, ma nel Parco dell’Alta Murgia no”, queste le parole dure di un atleta e organizzatore che, nonostante lo sforzo appena affrontato, sembra più amareggiato che stanco. Ha deciso di sfogare questa rabbia facendo ciò che meglio riesce ad un biker: pedalare.
Con lui altri 14 atleti. Al termine di questa avventura, nei loro occhi si intravede tutta la soddisfazione per aver affrontato 130 km, 5000 mt di dislivello e tantissime ore in sella ma, soprattutto, si intravede l’essenza del Trofeo dei Parchi Naturali e, nello specifico, delle due tappe del Pollino: l’amicizia.
La passione per la MTB e per il territorio sono gli unici vincitori di questo week-end sul Pollino
Elisabetta Ciminelli
Staff Comunicazione TPN 2017